Perché la sostenibilità ci mette in difficoltà e come invece possiamo vincere queste resistenze
La sostenibilità è un percorso di cambiamento e come ogni cambiamento porta con sé tutta una serie di difficoltà e resistenze, sia pratiche che di mindset.
Mettere in atto comportamenti e abitudini volti a migliorare il proprio impatto sull’ambiente, la società e l’economia non è affatto semplice e non si fa dall’oggi al domani! Nell’articolo che segue ti spieghiamo perché.
Buona lettura!
Ci sono diversi fattori che remano contro il nostro intraprendere comportamenti sostenibili: alcuni hanno origine esterna e derivano dal contesto in cui viviamo e dalle caratteristiche dei temi stessi di sostenibilità, altri dipendono di più dalle nostre percezioni soggettive sul ruolo degli individui all’interno del mondo e della società.
Come vincere le resistenze alla sostenibilità
- Distinguere tra le informazioni science-based e il “sentito dire”
Nel mare di informazioni, notizie, consigli, marketing verde é davvero difficile orientarsi e capire quale sia poi la scelta migliore da fare. Cosa puoi fare? Il nostro consiglio è quello di affidarsi in primis alla scienza e ai suoi dati e quindi selezionare adeguatamente le fonti (siti web, blog, libri) da cui informarsi e farsi ispirare.
Nel caso delle scelte di acquisto, per non cadere vittima del greenwashing o sustainability washing, bisogna essere un po’ curiosi, informandosi e cercando prima di tutto la trasparenza d’informazione. Più un’azienda mostra i propri processi produttivi, la provenienza delle materie prime e i suoi impatti, quindi più condivide informazioni con noi (magari anche supportate da numeri che facilitino i paragoni con altre realtà) e più merita la nostra attenzione.
Noi di Sostenibilità Sopportabile guidiamo le persone come te nel trovare il proprio stile di vita sostenibile, partendo dal proprio contesto e dalle proprie esigenze, basandoci sulle informazioni science-based chiare ed utili per metterti subito in azione.
- Comprendere la “scala” dei fenomeni ESG
Esistono questioni ambientali (E), sociali (S) ed economiche (G) che a seconda della loro natura hanno un impatto più o meno vicino a noi, su cui noi possiamo o non possiamo intervenire per cambiare le cose. Ad esempio:
La crisi climatica è un problema di scala globale perché riguarda e coinvolge tutti direttamente; per questo motivo le azioni da fare per ridurre la gravità e per l’adattamento vanno ricercate, vanno intraprese, a tutti i livelli (dallo stile di vita delle singole persone agli accordi sovranazionali). Altre situazioni, come conflitti armati e specifici tipi di inquinamento, richiedono interventi e strategie più mirati e localizzati.
La scala ci dice questo, che ci sono questioni su cui possiamo intervenire e avere un impatto e altre su cui non possiamo fare niente direttamente.
- Comprendere la relazione tra contributo singolo e collettivo
Le comunità sono fatte di individui e le azioni degli individui influenzano le attività delle comunità.
Se facciamo l’esempio della crisi climatica il ruolo del singolo individuo e dello stile di vita è fondamentale. Certo sono necessari e anche richiesti urgentemente accordi internazionali e politiche nazionali efficaci, ma lo sai che ciascuno di noi produce giornalmente la sua quota di emissioni di gas serra?
Così come ognuno di noi produce questo impatto, così ognuno ha un margine di miglioramento su cui poter agire per ridurre il proprio contributo al cambiamento climatico.
- Comprendere le connessioni e i feed back delle nostre azioni
Daniel Goleman scrive: “la complessità della rete delle connessioni che caratterizzano la nostra società globale ha creato un grande e collettivo punto cieco sugli effetti del comportamento umano sui sistemi naturali”.
Ci rendiamo conto anche noi che è difficile avere un riscontro oggettivo degli effetti positivi (e negativi) che le nostre azioni hanno sull’ambiente, inteso come dimensione in cui viviamo.
Sai quante emissioni di CO2 permette di risparmiare il riciclo della plastica ogni anno?
Non è impossibile, noi di Sostenibilità Sopportabile capiamo le difficoltà che ci sono dietro a questi ragionamenti, per questo ci basiamo sull’informazione scientifica e sull’approccio critico.
Siamo Erika & Mimosa, Sustainability Mentors e guidiamo le persone a trovare il proprio stile di vita sostenibile a partire dal proprio contesto ed esigenze.
Ci siamo conosciute frequentando il Master in Gestione e Strategia della Sostenibilità aziendale di 24Ore Business School e abbiamo fondato Sostenibilità Sopportabile perché pensiamo che la sostenibilità debba partire dalla consapevolezza e dal cambiamento personale in modo appunto …sopportabile.
Se vuoi mettere in pratica la sostenibilità nella tua vita di tutti i giorni saremo felici di aiutarti scrivici a info@sostenibilitasopportabile.it
- Conoscere i bias cognitivi e le credenze limitanti
tra tutte le cose che influenzano di più la relazione con la sostenibilità c’è la nostra natura umana! Eh già come funziona il nostro cervello e come siamo programmati neurologicamente non ci aiuta a comprendere le conseguenze a lungo termine delle nostre azioni. Per noi essere umani è davvero difficile percepire vicinanza psicologica con le tematiche di sostenibilità. Tendiamo infatti a impegnarci emotivamente e concretamente solo quando una cosa ci coinvolge da vicino e ci prospetta una gratificazione nel breve termine.
Questo però non deve essere una scusa per non fare niente. Basta educare gradualmente i nostri meccanismi innati verso una direzione proattiva.
- Superare etichette, stereotipi e simbolismo ambientalista
Il mondo della sostenibilità è pervaso da stereotipi ed etichette che inscatolano le azioni e le persone in compartimenti stagni e polarizzano la comunicazione. Come se le vie di mezzo, le sfumature non possano esistere e sia necessario schierarsi per forza tra onnivori e vegani, tra ambientalisti e complottisti, tra millennials e boomers!
Per rendere più semplice e sopportabile la sostenibilità, ti suggeriamo di mantenere un approccio aperto, curioso che ti permetta di lasciar andare il giudizio e accogliere le novità, l’innovazione.
- Individuare strategie di comunicazione non violenta e non polarizzante
tutti giorni la comunicazione sulla sostenibilità, a partire dalle notizie alla diffusione di buone pratiche, è spesso gestita in modo violento e polarizzante.
Questo per noi è decisamente un fenomeno che si scontra con i valori di rispetto e inclusione alle basi della sostenibilitá.
Una comunicazione sana ed efficace che sia in grado di promuovere e sostenere comportamenti, soluzioni condivise, parte dall’ascolto attivo di tutte le parti coinvolte. Questa è una buona pratica da tenere a mente in tutte le situazioni quotidiane 😉
- Gestire le emozioni scomode: dalla sopraffazione all’ecoansia
La gestione dell’aspetto emotivo è un tassello imprescindibile del percorso di sostenibilità. La consapevolezza verso temi, problemi e scenari complessi e incerti provoca tutta una serie di emozioni forti e di risposte comportamentali che è necessario conoscere per poterle gestire.
Per fare un esempio: un normale stato di preoccupazione può portare all’attuazione di comportamenti virtuosi e propositivi, invece uno stato di ansia e paura cronico può portare ad immobilismo ed “ecoparalisi”. Anche una sensazione di inefficacia e di frustrazione personale può favorire atteggiamenti negazionisti, complottiste o di totale indifferenza.
- Cambiare le proprie abitudini
Alcuni di noi possono mostrare una propensione più o meno spiccata a modificare le proprie abitudini. Avere uno stile di vita più sostenibile viene spesso percepito come una scelta costosa, che implica uno sforzo economico maggiore o comporta l’obbligo di rinuncia alle proprie comodità e a quello che ci piace fare, in cambio di un miglioramento che non è nemmeno così sicuro. E’ comprensibile che quindi tenda a scoraggiare il cambiamento delle proprie abitudini.
Ti ci ritrovi in queste sensazioni?
Il nostro consiglio è di esaminare le tue azione nel dettaglio per trovare la strategia più adatta e realizzabile nel tuo contesto introducendo cambiamenti facili e graduali.
Perché la sostenibilità ci mette in difficoltà e come invece possiamo vincere queste resistenze: concludiamo
In conclusione, dopo aver esplorato le tante difficoltà e resistenze che possiamo incontrare nel percorso verso la sostenibilità, hai scoperto qualcosa in più di te e delle tue abitudini? Hai dato un nome alle tue perplessità?
Questo significa che potresti sentirti pronta/o per partire!
La consapevolezza spesso genera disagio ma la consapevolezza è anche e soprattutto il tuo punto di partenza!